Un angelo vestito d’azzurro partecipa di tutti e quattro gli elementi: ha il piede destro nell’acqua, il sinistro sulla terra, è munito di ali, simbolo dell’aria, e si trova in prossimità di un vulcano, simbolo del fuoco.

È raffigurato nell’atto di mescolare (temperare) un fluido che scorre tra due anfore, una rossa e l’altra blu.
In questo caso però i colori non sono esclusivamente un riferimento agli elementi, essendo tutti e quattro
presenti già altrove nella carta, ma a una più vasta gamma di concetti opposti e complementari: attivo e passivo, positivo e negativo, Chesed e Geburah, Yin e Yang…

Facendo il punto della situazione: gli elementi che compongono la carta sono gli stessi componenti con cui l’Iniziato ha a che fare, l’operazione che è compiuta dall’angelo nella carta è la modalità con cui l’Iniziato deve
operare.

Facendo un’ulteriore punto della situazione (stavolta l’ultimo): nonostante la molteplicità della natura e dei suoi elementi, il modo in cui questi interagiscono tra loro è sempre lo stesso ed è di natura duale (o polare) e ciclica: il fluido infatti scorre simultaneamente da e in entrambe le anfore.

L’alto e il basso, per fare un esempio, sono concetti opposti e complementari; l’alto è attratto dal basso come quando l’acqua di una sorgente scorre dalla montagna verso il mare; il basso è attratto dall’alto come quando la stessa acqua evapora verso il cielo. Tutto vive un continuo ciclo di contrari che si attraggono e si respingono, in un ballo che si concluderà solo con l’unione finale di tutte le sue parti.

Analizzati i componenti e la modalità, manca solo una logica per governare al meglio questa baraonda ed è il cerchio giallo splendente che sovrasta l’angelo a rappresentare quest’idea: la luce dell’intelletto, la
quintessenza, il Sole grazie al quale ci si orienta.

Questo Sole, che è anche un riferimento alla posizione della carta all’interno dell’Albero della Vita, cioè tra Yesod (sfera Lunare) e Tiphareth (sfera Solare), sembra essere la controparte rotonda del quadrato giallo sul petto dell’angelo, simbolo questo di Giove (pianeta che governa il Sagittario, segno zodiacale a cui corrisponde la Temperanza) e dunque di “Misericordia”. La logica quindi è quella di una giustizia (giusta misura) misericordiosa e illuminata.

Temperanza: la carta dello “sporcarsi le mani”.

Chi glielo lo fa fare? L’Amore.

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