È un grande concetto che la cultura occidentale ha dimenticato, ma che aveva in sé ovvero che tutto è Uno.

Questa idea della dicotomia è profondamente sbagliata e niente come un grande simbolo asiatico, in questo caso cinese ovvero il “Tao”, questa grande ruota con lo Yin e lo Yang, rappresenta come la vita e l’universo siano armonia degli opposti, perché non c’è acqua senza fuoco, non c’è femminile senza maschile, non c’è notte senza giorno, non c’è sole senza luna, non c’è bene senza male e questo simbolo dello Yin e dello Yang è la sintesi perfetta nel quale il bianco ed il nero si abbracciano in una ruota circolare, in cui all’interno del nero c’è un punto bianco e viceversa.

Tutto ciò ci induce a riflettere su un concetto importante, ovvero: non c’è piacere senza sofferenza e non c’è sofferenza senza piacere. Solo quando capisci bene questo concetto, godi del piacere ed accetti la sofferenza.

Nella maggior parte dei casi noi non accettiamo che la nostra vita abbia in sé la sofferenza, allora ricorriamo ad un infinito mondo di terapie, medicine, droga, gioie effimere per nascondere la verità che è accanto al piacere, cioè la sofferenza. Fino a quando non ci si rende conto di questo, è assolutamente inutile continuare perché la cura è un’altra, perché non è la cura che si deve cercare, ma la guarigione poiché la guarigione è la ricostituzione dell’equilibrio il quale si era interrotto precedentemente. Chiaramente i medici ti danno la chiave per entrare attraverso la porta in una stanza la quale a sua volta ti riporta ad un’altra stanza e così via, ma alla fine manca sempre l’ultima spiegazione. Questo ragionamento ci riporta infine ad affermare che si arriva ad un punto in cui tutto è avvolto in una coltra di mistero che non scopriremo mai. Di conseguenza accettiamo il mistero e partecipiamo al mistero stesso senza pretendere di svelarlo; allo stesso modo non cercare una cura, ma cercare una guarigione. Se capiamo questo, allora abbiamo capito che il nostro fine ultimo è di ristabilire un’armonia assoluta con tutto ciò che ci circonda per prepararci all’ultimo passo della vita che è la morte, senza angoscia e senza pretesa di trovare una cura.

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One Reply to “Il Bene ed il Male”

  1. Quanta saggezza ad Oriente!
    L’accettazione della sofferenza e’ il primo passo verso la felicita’ che tutti aneliamo.
    Purtuttavia ritengo che la sofferenza e’ una categoria propria , non dell’essenza ma della nostra esistenza.
    L’essenza , in se e’ per se, non puo’ che essere in quanto e’.
    L’esistenza invece e’ il divenire fenomenologico condizionato da mutevoli forze naturali
    che sfuggono al nostro controllo generando spesso nell’uomo , frustrazione e smarrimento.
    Sono cause della sofferenza le malattie, la perdita di un proprio caro, ma sono anche motivo di sofferenza , l’odio, l’ orgoglio, l’ira, l’apatia, l’egoismo, l’ignoranza.
    Tutte quante , hanno in comune il fatto che caratterizzano l’esistenza dell’uomo.
    Il saggio , allora , agisce su se stesso , da un lato divenendo consapevole della caducita’ della propria condizione e del suo essere effimera, dall’altro lasciando che la mente possa captare le “increspature”, le onde dell ‘essenza, percepite, decodificate , come armonia amorevole , rigenerante, consolatoria.

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