In questo articolo, così come anticipato nel numero precedente di Theoria, riproponiamo uno dei lavori di Luca Barbagallo, appartenente alla raccolta “IL POLITTICO EVANGELICO”.
In particolare, tratteremo della “PRIMA TENTAZIONE” che Cristo subisce da parte di Satana durante i 40 giorni vissuti nel deserto.
Questo episodio, trattato nel Vangelo secondo Matteo, parla della tentazione proposta da Satana di trasformare i sassi che circondano Gesù in cibo, concentrando l’attenzione sul digiuno autoimposto e quindi dall’attanagliante fame che subisce il Cristo in questa situazione. È la prima delle tre tentazioni di Satana, le altre due riguardanti rispettivamente l’intervento degli angeli e la proposta di dominio del mondo in cambio dell’adorazione.
Di tutte e tre le tentazioni riporteremo solo questa, per dare spazio nell’ultimo numero di questo 2023 all’ultima opera della raccolta che riguarderà la “RESURREZIONE” di Lazzaro.
Passando alla trattazione simbolica, vediamo che Cristo si trova in uno stato meditativo, di preghiera che riempie le giornate. È un aspetto che ricorda molto i monaci del deserto non solo cristiani, ma anche mussulmani come i Sufi o anche alcuni santoni indù. L’ascetismo è una pratica che sembra anacronistica nel mondo di oggi così frenetico e compulsivo. Eppure, la meditazione è uno strumento che può aiutare a trascendere questa ritmicità caotica del mondo per tornare ad uno stato di quiete interiore che può far raggiungere la Conoscenza e l’Armonia.
Proprio durante le pratiche meditative, facilmente attuabili anche nel mondo moderno e per le quali la nostra rivista si batte costantemente per farne riprendere la pratica agli iniziati di oggi, avvengono le “tentazioni” ed il richiamo alla fame è proprio una delle principali. Non si parla ovviamente solo di fame di cibo, ma soprattutto di brame e desideri che sono presenti nell’uomo. Ritengo che ognuno di noi, ponendosi in auto-osservazione, si potrà rendere conto facilmente dei propri desideri nascosti, spesso condizionati da forze sconosciute. Ebbene, Satana rappresenta proprio queste forze condizionanti che tentano l’uomo, distogliendolo dalla concentrazione durante l’atto meditativo. È proprio questa mancanza di concentrazione che è stata definita come “peccato” nei vangeli. Infatti, la parola peccato, nella lingua originale di trascrizione dei Vangeli, in greco si dice AMARTIA che significa l’errare il centro del bersaglio mentre si tira con l’arco. Se riportiamo questo concetto di peccato alla nostra trattazione, capiamo benissimo che la distrazione è il male del mondo e che quindi la nostra epoca è il regno di Satana a tutti gli effetti.
Cristo si pone però come Eroe della nostra epoca, rispondendo che
“non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”,
indicando la strada a chi è nella Santa Via della Conoscenza. Questa risposta significa che la brama, i desideri che riportano l’uomo all’esteriore ed al materiale possono essere sconfitti tramite la meditazione sulle sacre scritture, pratica già utilizzata dalle maggiori religioni del mondo, come il Cristianesimo Cattolico. La pratica consiste semplicemente nel riportare la mente all’oggetto della meditazione e questo rasserena l’operatore che, forte della propria motivazione, può superare le tentazioni del deserto, luogo che rappresenta perfettamente lo stato meditativo.
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Grazie e ricorda sempre
Nel Silenzio vi è la Morte – Nel Silenzio vi è la Vita
é stato pubblicato il primo volume di
FLORILEGIUM
Raccolta di scritti della Rivista di Studi Esoterici THEORIA
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