“Astra inclinant, non necessitant”
San Tommaso D’Aquino (detto bue muto)
La Dottrina Astrologica è stata presente in potenza fin dai tempi più remoti, per meglio dire dal tempo acronico, dal tempo senza tempo, dall’attimo incipiente, quando ancora nulla era principiato e posto in essere. Si è palesata nella sua più solenne completezza e maestosità con lo sgorgare della Manifestazione Universale, nel momento del “Fiat Lux”, per la Tradizione Misterica con la nascita del Chronos orfico, avvoltolato di spire serpentine, temporalizzatore di eventi, efebo sempiterno ma al contempo greve e ieratico.
Se vogliamo disquisire ulteriormente è stata la scaturigine del tempo stesso. Il moto cadenzato degli astri scandisce cronie ed eventi come il metronomo (dal greco μέτρον – métron, “misura”) quando batte in un moto perpetuo il suo ritmo armonico ed ipnotico.
Il silente peregrinare e roteare dei Corpi Celesti nell’algida vastità del Kosmos, eterna ed influenza, ed in certi contesti condiziona, le vie e le funzioni degli esseri tutti, animati e non.
La fulgida assonanza e corrispondenza del numero sacro 12, fra Pianeti del Sistema Solare, Case Astrologiche, Segni Zodiacali e Chakra risuona anche in analogia con i vari corpi umani, dal più grossolano ovvero quello Fisico al più impalpabile connesso all’Anima Mundi.
Come un immane congegno, le meccaniche celesti scandiscono i loro rintocchi e nell’infaticabile creazione di geometrie ed angolarità, risuonano con i nostri involucri per suscitare in noi nostalgie immemori dello Stato di Riassorbimento raffigurato dall’Ank egizio, quale chiusura di un Ciclo Cosmico.
Il fine superno è il pervenimento all’agognato Immanifesto, al Quarto Stato di Coscienza Illuminata (Turiya o Caturtha), o al quarto livello di Vacuità (Śūnyatā) nel Mahayana Buddhista detto Sarva-Shunya (Omni-vuoto), ove si perviene alla Grande Beatitudine (Maha-Sukha), comunque all’arresto (nirodha), di ogni funzione cognitiva, dei processi logici-discorsivi, della brama, dei Tre Veleni (mulakleśa), ossia: l’attaccamento (raga), l’avversione (dosa), e la confusione (moha), o ignoranza (avidya), che ammorbano l’alma.
Per dirla come i seguaci della Soka Gakkai, il fine precipuo è “trasformare il veleno in medicina” (giapp. Hendoku-iyaku). Lo sostenne anche il grande Nagarjuna che commisura il celebre trattato del Sutra del Loto a “un grande medico che cambia il veleno in medicina”, o come cita Julius Evola nel suo Yoga della Potenza, il fine della sadhana alchemica consiste nel “trasformare i veleni in farmaci”. Conoscenza tradizionale aderente alla Dottrina Tantrica e alle Tradizioni Misteriche.
Trattando il tema dell’Astrologia e nella fattispecie la branca dell’Astrologia Genetliaca (ossia inerente al proprio Quadro Astrale o Tema di Nascita), lo studio della stessa ha avuto diversi scopi. E’ stata uno strumento per conoscere meglio il nascituro, in quali prove sarebbe incorso e di quali benemerenze avrebbe beneficiato. In altri casi, nell’ambito delle stirpi regali, la sua applicazione ha avuto lo scopo di capire quale esito avrebbero potuto avere i conflitti, le successioni e le subdole trame di nemici che volevano inficiare il regno e la dinastia.
I motivi che hanno spinto vari personaggi, di specchiata virtù o famigerati, ad avvalersi di questa atavica conoscenza sono stati i più svariati, un po’ come avviene ai giorni nostri.
Chi si accosta rigorosamente a questa materia, lo fa con l’animo del ricercatore. La volontà di capire il perché delle generazione degli eventi, sia sotto il profilo dell’Astrologia Mondiale che individuale, spinge ad osservare, catalogare, archiviare, comportamenti, stili di vita ed eventi, non sempre riconducibili alla propria esclusiva volontà, bensì di scaturigine esogena.
Proprio nello spirito dell’indagine e della casistica, è nata da tempo immemore la precisa volontà di creare una classificazione e una statistica astrologica, che tende ad accomunare dati e caratteristiche di un determinato aspetto o Posizione Planetaria.
Fatta questa breve ma dovuta premessa, entriamo nel vivo di questa affascinante materia. Si può accennare che determinati individui che hanno aspetti o Posizioni Planetarie identiche, tendenzialmente si comporteranno in maniera analoga. Tengo a precisare, fatto salvo il libero arbitrio, le inclinazioni personali e l’ambiente circostante.
Su queste basi, proporremo periodicamente, in maniera succinta, ciò che abbiamo osservato durante consulti, ricerche e indagini trentennali.
È doveroso aggiungere che, proprio perché l’uomo non è esclusivamente mera corporeità, che non si può accettare in maniera pedissequa la tirannia degli astri, subendo passivamente la loro influenza, ed in alcune circostanze soggiacere a forme di astrolatria.
Per tale ragione nell’alveo della Scienza Astrologica, si è sviluppato nel tempo il pensiero che tende ad indirizzare e mutare tale influenza per trarne giovamento. Difatti, non è un’utopia poter pensare di cambiare e perfezionare le energie che sono state impresse all’atto della nostra nascita.
Facciamo un esempio: se un determinato soggetto nasce con Urano in Campo 7°, infarcito di aspetti negativi, ossia per cennare, di Opposizioni e Quadrature o di Congiunzioni con Pianeti incompatibili (es.: Marte e Saturno), secondo la dottrina patirà continue separazioni ed allontanamenti repentini e addirittura inaspettati, con i partner con cui intesserà delle relazioni. Se non eventi peggiori.
Questo potrà essere adducibile sia alla mutevolezza degli stessi partner, che ai tradimenti che subirà o propinerà o anche ad una inadattabilità nei rapporti umani e nelle relazioni. E’ vero che questi soggetti amano la libertà sopra ogni cosa, e quindi ogni rapporto più intenso diventa per loro asfissiante, ma è anche vero che esiste una casistica innumere di combinazioni alternative tali da garantire a questi soggetti il non dover patire per l’intera esistenza questo letto di Procuste.
In parole più semplici vogliamo asserire che nella mutazione degli Influssi Astrali che si opera, chi detiene un Urano in Campo 7° negativo, potrà trovare un partner compatibile che rispetterà la sua natura e le sue inclinazioni. Vogliamo affermare con maggiore fermezza che chi nasce con delle tare astrali restrittive e penalizzanti, non dovrà subirle vita natural durante, ma potrà anch’egli beneficiare delle gioie e delle gratificazioni a cui agogna.
Di passata, una delle tecniche che producono il risultato descritto è quella delle Rivoluzioni Planetarie Mirate a cui faremo cenno in seguito in maniera intellegibile.
Ne consegue che evolversi e migliorare l’esistenza si può, ma questo sarà motivo dei prossimi scritti. La Scienza Astrologica ci guiderà nella lettura delle prime Combinazioni Planetarie per conoscerci meglio e capire i propri limiti e le potenzialità individuali.