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Cari Lettori,

finalmente siamo arrivati alla conclusione di questo 2022 che per molti rimarrà un anno difficile da dimenticare. Tra gli ultimi stralci del COVID, la guerra in Ucraina, le bollette di gas e luce aumentate ed ora anche i mutui in aumento, possiamo di certo dire che quest’anno è stato pieno zeppo di emozioni negative, ma che dobbiamo sempre cercare di gestire per poterne trarre frutti maturi per il nostro percorso di elevazione spirituale.

Proprio relativamente a questa elevazione mi sorge spesso la domanda se questo vocabolo, “elevazione”, sia concettualmente giusto da dire in determinati contesti iniziatici. Se, infatti, simbolicamente possiamo prendere per corretto il termine, forse dal punto di vista pratico ed operativo dovremmo iniziare a scoprire risvolti diversi rispetto ad una elevazione. Forse sarebbe meglio dire svelamento o ritrovamento o meglio ancora risveglio.

Certo, dal punto di vista prettamente exoterico, l’elevazione si presta benissimo nel rappresentare la Via della Verità, ma è anche vero che questa Verità è dentro ognuno di noi, così come chi è cristiano dovrebbe ricordare dalle parole di Cristo in merito al Regno di Dio.

«Il regno di Dio non viene in maniera che si possa osservare; né si dirà: “Eccolo qui” o: “Eccolo là”; poiché, ecco, il regno di Dio è dentro di voi»

Luca 17, 20-21

Ecco dunque che ritroviamo il concetto dell’auto-osservazione così spesso da noi citata ed invitata.

Le emozioni provate quest’anno allora possono essere materiale da mettere sul fuoco dell’osservazione per poter discernere la provenienza di queste e per utilizzarne l’essenza al fine di togliere ciò che è superfluo.

Togliendo e solvendo, arriveremo finalmente a capire che non è di elevazione che si parla, ma di svelamento, ritrovamento, risveglio. Così come in V.I.T.R.I.O.L., continuiamo nel visitare il nostro mondo interiore, quel mundus imaginalis che Corbin ci ha insegnato così a chiamare, per poter ritrovare la nostra vera essenza, quella che non ha alcun condizionamento e che trascende quelle emozioni che stiamo imparando a dominare come se camminassimo sull’acqua come Cristo o come Al-Khidr.

Prendiamo spunto da questi momenti che profanamente sembrano così tristi e pesanti da passare per poterne trarre frutto. Questo è l’insegnamento che ci è stato dato e che doniamo al mondo in questo momento così particolare che in occidente viene chiamato periodo natalizio.

Un dono per voi, così come questa rivista continua a fare ormai da 4 anni e che, se ci sarà speranza, continuerà a fare.

Infatti, proprio per continuare con il nostro percorso di trasmissione e conoscenza, THEORIA ha organizzato a Catania il 12 dicembre, un Convegno dove interverranno i vari autori che fin qui ci hanno accompagnato e dove si progetterà il 2023, magari con nuove rubriche, podcast e social da utilizzare per coinvolgerVi tutti.

Per noi è anche un divertimento, ma è soprattutto un modo per concentrare la mente, distogliendola dal mondo profano e continuare così nella nostra Via.

Se Dio vorrà, questo prossimo 2023 sarà pieno di novità e ne siamo entusiasti.

Non ci dimentichiamo ovviamente dei nostri sostenitori su Patreon:
Konstantinos Kanellopoulos (Livello Apprendista)
e di chi ha utilizzato Paypal per inviarci una donazione:
Fabio Marra, A.C., Cesare Anello, Pierangela Rodolico, F.B. e Salvo Agrò.

Grazie infintamente!

I vostri aiuti ci stanno aiutando tantissimo a gestire le spese che stiamo sostenendo per il nostro sito e per i podcast.
Buon Solstizio e ricordate

Nel silenzio vi è la morte – Nel Silenzio vi è la vita


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