Che cos’è oggi la Massoneria?
Qual è l’elemento che differenzia il passato dal presente e ci porta a pensare di essere diversi in un contesto che già di per sé si distingue dall’intera società?
Perché quest’assemblea di Fratelli e Sorelle può pensare di portare nel futuro una tradizione che viene da lontano, da un passato indefinibile?
Con queste domande è necessario procedere nell’animo di ognuno per capire cosa siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando. Ovviamente parlo di Fratelli e Sorelle Liberi Muratori che fanno parte di questa Obbedienza che oggi, in ambito massonico, rappresenta forse una piccola fiamma.
Guardiamoci intorno e vediamo obbedienze che si sfaldano a colpi di sentenze, deviate da un incorreggibile avanzare dell’aspetto più profano dell’Ego verso una inevitabile fine, oserei dire ridicola, in confronto a ciò che dovrebbero rappresentare. Altre obbedienze perdono Logge senza neanche saperne il motivo. Vediamo gruppi di Fratelli che, condizionati da un passato nel quale la tirannia ha contraddistinto le loro fila, cercano di costruire qualcosa di genuino, ma che hanno bisogno di trovare prima il senso della caratteristica iniziatica.
Attraverso la rivista Theoria ed i canali social, decine di mail e messaggi di Fratelli dispersi arrivano chiedendo lumi, raccontando le loro esperienze nel mondo iniziatico, spesso contrassegnate da elementi che sembrano ritrovarsi e ripetersi.
Allora, forse la domanda giusta non è “che cos’è oggi la Massoneria?”, ma “che cosa è la Massoneria?”, facendo compiere un passo indietro enorme a tutti coloro che pensano di essere stati iniziati. Dobbiamo dunque tornare indietro e capire che, se oggi la Massoneria è svuotata di ciò che la caratterizza, è perché chi è stato iniziato non ha compreso e pertanto non ha potuto trasferire; se questo è stato iniziato, non è stato ben tegolato e pertanto chi lo ha tegolato, egli stesso non ha ben compreso. Sembra un cane che si morde la coda, o meglio un serpente.
Bisogna partire allora da una prospettiva diversa e recuperare il senso più intimo di ciò che è una Organizzazione Iniziatica.
Abbiamo perso il senso del Sacro!
Ecco la motivazione per cui oggi la Massoneria è vuota di contenuto e di Fratelli e perché ieri si sono costruite le basi di ciò che oggi è.
Ciò che ingenuamente noi chiamiamo il passato della Massoneria, spesso è confuso con una fase intermedia che è stata contraddistinta dall’Illuminismo, dalla inutile ricerca della nobiltà profana che oggi ancora ritroviamo, dimenticando che la vera nobiltà non è definita da titoli e sciarpe, ma da una qualità intrinseca del cuore che è quella di riuscire a percepire la conoscenza del Sacro. Nobile, infatti, significa “colui che è conosciuto”, ma parliamo di conoscenza da parte di Dio, di una vicinanza al Sacro che dispone l’Iniziato nelle condizioni di poter percepire la Verità delle cose, non certo quindi di essere conosciuti dalla società umana.
Presentando questa prospettiva, che non è nient’altro che la Massoneria stessa nel suo vero essere e non certo qualcosa di nuovo, capiamo che tutto ciò che vediamo oggi non è nient’altro che profanità che secolarizza e degenera le Istituzioni.
Ecco in cosa dobbiamo essere diversi! Noi abbiamo il compito di riportare la Massoneria a quella sacralità che le appartiene e questo lo si fa attraverso l’opera delle Logge, con la ritualità che, come un mantra, scandisce i colpi di maglietto sulla pietra grezza che noi stessi siamo. L’atteggiamento, la concentrazione nel muoversi e nell’esporre, la comprensione che ciò che si dice all’interno del Tempio è Logos poiché pensiero ispirato dall’alto, ci deve portare al Sacro, ci deve avvicinare nuovamente a ciò che abbiamo perso: la Parola, il Logos stesso.
Attraverso la ritualità, come quella di oggi che ormai in pochi compiono, noi possiamo dare l’esempio, ma soprattutto riusciamo a scardinare la profanità e l’ego attraverso il fuoco dell’Amore, poiché solo l’Amore e con l’Amore possiamo riportare il Sacro all’interno delle Logge. Allora saremo diversi veramente e, anche se in pochi, saremo un faro che illumina, una scintilla divina che rischiara le tenebre in cui oggi il mondo si trova, riportando nel futuro una tradizione che attraversa il tempo e lo spazio e che proviene da un luogo indefinibile.
Vi possiamo di dire che funziona poiché già è in atto, lo stiamo già compiendo nelle nostre Tornate. Attraverso l’esempio del singolo Fratello nella sua vita, attraverso l’esempio durante i Lavori, tutto ciò è già in atto. Guardate la ritualità che viene svolta, osservate i movimenti nelle tornate, ascoltate le parole che vengono espresse. L’operatività svolta durante le tornate è alla base di questo percorso di ritrovamento della Parola perduta!
Serve tempo, lo sappiamo, ma già è in atto. Venite a trovarci!
Buon Solstizio a tutti voi e ricordate che
Nel Silenzio vi è la Morte – Nel Silenzio vi è la Vita
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FLORILEGIUM
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