di Luca Barbagallo
Ultimo articolo per la rubrica IMAGO del 2023 per la nostra Rivista di Studi Esoterici dedicato, come già anticipato nei numeri precedenti, a Luca Barbagallo con questa proposta relativa alla Resurrezione di Lazzaro.
Il passo del Vangelo secondo Giovanni ci è stato raccontato spesso nell’arte pittorica da firme importanti come Giotto ed il Caravaggio e tra l’altro è uno di quei passi che anche dal punto di vista della cultura esoterica si è sempre cercato di delucidare.
In questa opera, vediamo che Cristo ha un colore dei capelli vicino al platino, segno che l’artista sta volendo dare all’osservatore affinché si capisca che Gesù è al pieno del suo potenziale. Infatti, Gesù ha appena completato il suo ciclo di purificazione attraverso i 40 giorni nel deserto e si appresta a vivere la propria passione, cosa che appunto avverrà subito dopo la resurrezione di Lazzaro, fratello di Marta e Maria Maddalena al quale era molto legato.
Tale legame ha fatto presupporre a molti studiosi che l’episodio trattasse di una cerimonia iniziatica dove il Profano subisce la morte simbolica e si dispone a vivere un’altra vita. È sicuramente una interpretazione valida, soprattutto presupponendo che il Gesù storico poteva benissimo essere componente di una comunità essena che praticava tali ritualità.
Noi qui vogliamo però svelare il significato di questo passo evangelico, partendo dal presupposto che Cristo rappresenta il Logos e quindi portando la vicenda ad una dimensione noetica e spirituale. Riprendendo il nostro podcast “Secondo l’Ordine di Melkitzedek”, ricordiamo che Cristo/Logos rappresenta il pensiero logico ispirato, Marta rappresenta la mente umana rivolta alle cose del mondo, Maddalena rappresenta invece la mente umana in uno stato compulsivo che viene poi purificata ed esorcizzata dal Cristo. A questo punto possiamo ben dire che Lazzaro è anch’egli una parte della mente umana, poiché fratello di Marta e Maria Maddalena. Inoltre, essendo egli discepolo del Cristo e quindi una persona che lo segue, dal punto di vista simbolico potremmo benissimo dedurre che rappresenti la mente meditante concentrata sul pensiero ispirato, simboleggiato dal Logos.
Dalle pratiche meditative sappiamo benissimo che la personalità umana, superata una certa soglia di concentrazione, non si riconosce più in ciò che è stato costruito in sé stessa, fase che rappresenta la morte. Il discepolo di Gesù e quindi il vero Cristiano, seguendo ciò che egli rappresenta, ha la possibilità di risorgere seguendo l’ispirazione del Logos, concentrandosi sul centro dal quale provengono le idee iperuraniche, ovvero la conoscenza noetica.
Tutto ciò raffigura dunque la immensa capacità, miracolosa appunto, del Logos di riportare in vita la capacità dell’Iniziato di poter riprendere il percorso anche se sembra perduto. L’Iniziato o mente meditante che è Lazzaro ha evidentemente perduto la base su cui poggiava la propria esistenza, la personalità nella quale si riconosceva fino al momento prima e rimangono in lui solo le componenti mondane e compulsive (Marta e Maddalena) che lo portano alla distrazione, ma il Logos che già era stato fatto nascere dalla purificazione della mente attuata in precedenza, ha la capacità di riportare la concentrazione verso il centro dell’Iniziato stesso e quindi lo fa risorgere.
Importante in tal senso è sottolineare la frase del Vangelo di Giovanni:
“Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno.”
Tutto dunque riporta alla operatività della meditazione poiché il Logos attua la morte della falsa personalità creata dalla società affinché avvenga la resurrezione di quella scintilla divina che è presente in ognuno di noi, necessaria per poter divenire vera manifestazione di Dio nel mondo.
é stato pubblicato il primo volume di
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