Con ogni probabilità, la prima immagine che viene alla mente quando si parla di “mago” è quella qui proposta: un vecchio barbuto avvolto in un mantello, con in mano bacchetta, scettro o simili; non a caso la carta dell’Eremita venne rinominata dall’ordine della Golden Dawn “Il Mago della Voce della Luce, il Profeta degli Dei”… Pomposo ma efficace.
Non deve stupire che certi cliché esoterici siano in effetti veri: entro certi limiti la Scienza Sacra e i suoi simboli (almeno nella teoria e con un minimo di studio) è sorprendentemente semplice, intuitiva e immediata. Va da se che la lettera corrispondente alla nona carta dei Tarocchi è YOD, la piu semplice tra le ventidue dell’alfabeto ebraico: il punto, la singolarità, la monade, l’universo intero ai minimi termini. Insomma, se è vero che l’abito non fa il monaco, neanche la vecchiaia e l’aria di mistero fanno il Mago, che invece esorta ed è esortato a “farsi bambino” (Matteo 18,1-5) cioè semplice, genuino e senza pretese. Uno degli atti di maggiore Prudenza (questo è il significato, nonché il nome antico della carta) è proprio quello del bambino che compie i suoi primi passi, con una vaga ma sufficiente idea di cosa vuole raggiungere, mettendo semplicemente un piede dopo l’altro, compiendo così una linea retta, che è un insieme di tanti piccoli punti (yod).
I bambini non hanno certo barbe lunghe e cappelli a punta, ma non ne hanno bisogno per sapere che “solvitur ambulando” (camminando si risolve), cosa che con l’aumento dell’età e della presunzione, si dimentica.
È di fondamentale importanza, per questi vecchi smemorati, comprendere che gli unici strumenti in grado di sondare e in qualche modo sistematizzare quella Scienza Sacra di cui sopra sono la prudenza e il buonsenso (quest’ultimo si può discernere solo dalla prima), non microscopi, né termometri o provette da laboratorio.
Ciononostante, il Nobel per la Fisica del 2022 ha rivelato che l’universo non è localmente reale, in altri termini le proprietà delle particelle non possono essere definite indipendentemente dall’osservatore o dallo stato di osservazione, quindi l’unico metodo efficace per non dare di matto in questa baraonda è andarci yod dopo yod, come Pollicino e le sue briciole.