Chiudo gli occhi ed osservo una immensità oscura
dove niente esiste, eppure tutto è.
Nella regione più estrema ed assoluta
cerco nel tempo e nello spazio
e scorgo me stesso:
prigioniero, deluso, passivo
e mi chiedo “Cosa sono?”
Chiudo gli occhi ed osservo una immensità oscura
dove niente esiste, eppure tutto è.
Scendo ancora in quel luogo
e contemplo l’immagine (in me mago agere).
Osservo me stesso per quello che sono:
libero, incondizionato, agente
e rispondo“Io sono”.