Cos’è la verità? Qual’è la verità? Come raggiungere la verità?
Sono queste le domande che mi assillano in ogni attimo della mia giornata.
Sto parlando della più grande verità… il senso del tutto.
Sant’Agostino diceva che bisogna “credere per capire” e “capire per credere” per raggiungere la verità.
Equilibrio tra fede e ragione.
Partire da qui è già un traguardo per molti e già credo di aver superato questo.
Ora devo andare oltre ma so già che non è facile.
Ho letto molto in questi anni e ho trovato una singola, grande risposta.
Per quanto possa sembrare minimizzante, tutto quello di cui ho bisogno è dentro di me.
Minimizzante perché sembra facile e banale. Credimi, non lo è!
Bisogna raggiungere un equilibrio stabile; un equilibrio dal quale nessuno può buttarti giù.
Mi accorgo ogni giorno che passa che quest’equilibrio è sempre più lontano per vari motivi.
In questo mondo, con questo modo di vivere, di affrontare la giornata e tutto il resto che ne consegue, raggiungere l’equilibrio di cui sto parlando è troppo difficile.
Tante volte penso di andar via per restare solo. Ma dove?
Dovrei lasciare tutto.
E qui viene il punto!
Tu/io/chiunque voglia raggiungere solamente l’equilibrio che ti/mi/gli serve per raggiungere a sua volta la verità che cerchi/cerco/cerca, devi/devo/deve lasciare tutto.
Devi estraniarti dal mondo, rinunciare ad esso, ai suoi ritmi, alle sue volgarità, alla sua crudeltà.
Devi lasciare il mondo e vivere in te stesso e solo allora potrai acquistare il giusto equilibrio per raggiungere la verità.
Io non mi sento ancora pronto ad affrontare tutto questo.
Per paura!
Ma la mia non è paura di fallire. Io so, io sento più forte che mai che quello che sto scrivendo è sacrosanta verità.
La mia è paura di non provare più quello che ho provato prima di provare ciò che sto provando.
Però mi rendo conto che devo andare avanti. Perché se non facessi così, tutto quello che ho fatto, tutto quello che ho lasciato, al quale ho rinunciato sarebbe sprecato.
Io so dentro di me che il traguardo va al di là di quello che posso mai immaginare in questo momento.
Io so che raggiungerei il tutto ed il senso del tutto e ne farei parte io stesso, acquistando un senso di conseguenza.
Io sarei nel tutto ed il tutto sarebbe in me. Questa è l’eternità e l’infinito.
Da qui potrei sapere e conoscere ed allora farei parte io stesso della verità che cerco.
Riflessione del febbraio 2007