di Aleister Crowley
Sette sono le chiavi della grande porta
essendo otto in una ed una in otto.
Per prima cosa, sia immobile il tuo corpo,
avvolto nel sudario della volontà,
rigido come cadavere; così potrai abortire
i bimbi nevrotici che solleticano il pensiero.
Poi, regola il tuo ritmo del respiro:
sia basso, agevole, regolare e lento;
così che l’esser tuo sia in sintonia
con il sonno del grande Mare Pacifico.
Terzo: sia pura e calma la tua vita,
ondeggi dolcemente come una palma in assenza di vento.
Quarto: la volontà di vivere sia legata
all’unico, grande amore del profondo.
Quinto: lascia che il tuo pensiero, divinamente libero
dai sensi, osservi la tua entità.
Sorveglia ogni pensiero che scaturisce: accresci
ora per ora la tua vigilanza!
Intensa e acuta, volta all’interno, non si lasci
sfuggire un solo atomo d’analisi!
Sesto: su di un solo pensiero ben fissato
arresta ogni bisbiglio del vento!
Come una fiamma eretta e immota,
brucia l’essere tuo in una parola!
Acquieta poi quell’estasi, prolunga
la tua meditazione salda e forte,
uccidendo anche Dio, s’egli distrae
la tua attenzione dall’atto prescelto!
Infine, soverchiate tutte queste cose,
è tempo che fiorisca il fiore di mezzanotte!
L’unità è compiuta. Eppure, persino in questo,
figlio mio, tu non ti sbaglierai
se freni l’espressione, se lanci
lo sguardo alla radice oscura dell’estasi,
obliando nome, forma, vista, tensione,
anche di tale alta coscienza;
penetra fino al cuore! E qui ti lascio:
tu sei il Maestro. Io rendo omaggio
al tuo splendore che lontano irraggia,
o Fratello dell’Astro d’Argento!