Quando entriamo per la prima volta nel Gabinetto di Riflessione questo ci mette di fronte a Simboli, frasi e, a volerla dire in schietta sincerità, a veri e propri anatemi che in qualche modo sono l’inizio della nostra esperienza in Massoneria. La “notte” della nostra iniziazione si compone quindi di tutto ciò che vediamo, udiamo, sentiamo e proviamo. Dai passi dei fratelli, ai rumori delle spade, ai sussurri del Maestro Esperto Terribile, alle domande del Maestro Venerabile, ma soprattutto ad una moltitudine di spiegazioni che hanno la giusta pretesa di fornirci, il più possibile, gli elementi essenziali (e solo quelli potrebbero bastare per tutta la vita) sui quali saremo chiamati a giurare.
Quando il profano si inginocchia sull’Ara per compiere il Giuramento ed essere quindi consacrato Massone, avrà già fatto conoscenza dello scheletro presente sulle pareti del Gabinetto di Riflessione, avrà provato disagio d’innanzi alle ombre del cranio accanto al quale scriverà il proprio Testamento Iniziatico e si sarà certamente stupito nel vedersi riflesso in uno specchio (un altro sé!). Avrà letto frasi come “Se la curiosità ti ha condotto qui dentro, Vattene!”, avrà provato disgusto nell’ingurgitare una sostanza amara e avrà avuto un attimo di esitazione nel porgere il braccio sinistro al Maestro Terribile nell’atto di giurare col sangue. In quanti, nell’atto di prestare il Giuramento, sono consapevoli di confermare quanto udito, quanto visto e quanto accettato con un semplice assenso verbale?
Eppure, il Giuramento presuppone la co-interazione di molte parti del nostro corpo (mano sull’Ara e compasso sul cuore), ginocchia piegate, la bocca che proclama a voce alta parole tanto più terribili quanto più è importante il significato delle stesse.
È la nostra identità che giura, la nostra anima che si consacra a qualcosa, è il momento in cui lo sposo decide di abbracciare una Sposa, unendosi a Lei in un vincolo che non è umano e, per come tale, è assolutamente indissolubile, eterno ed incancellabile.
Una Sposa fratelli, non una fidanzata provvisoria, non un’amante con la quale si sceglie di fare una scappatella il venerdì sera e alla quale si deve dimostrare forza, prestanza, eleganza e fascino e per la quale ci si veste bene. Ad una Sposa giuriamo fedeltà! Nessuno ce lo impone perché nel Giuramento scegliamo di offrirci interamente e con consapevolezza, lo facciamo riflettendo sulla nostra capacità di legarci, di riuscire a mantenere saldi i nostri istinti, le nostre idee, la nostra coerenza ad un meraviglioso progetto di vita.
Se scegli una Sposa e giuri di amarla per sempre, giuri sulla tua anima, sulla tua vita e sul tuo onore e allora smetterai di guardarti attorno in quanto interamente occupato a scrutarti dentro, non ti porrai mai il problema della dote che reca con sé, del padre Imperatore che l’ha condotta all’Altare o del fratello Principe che l’accompagnava da te quando vi incontravate.
Dalla tua Sposa potrai solo pretendere che accetti di aver sollevato il velo nuziale mostrandoti la sua identità, il suo volto e tutto questo solo se avrai compreso la profondità delle azioni che ti appresti a compiere. Non firmi un vincolo legale, non leghi la tua vita profana a qualcosa che ti perseguiterà per il resto dei tuoi giorni. Questa Sposa si disinteressa del tuo lavoro profano, della tua carriera, delle tue conoscenze perché non è Lei che ha giurato qualcosa a te, ma lo hai giurato tu a Lei. Hai giurato di comportarti con rettitudine, di non offenderne l’anima, di non sporcare il Suo velo con le tue mani unte di vizi e di ambizioni. Questa Sposa si interessa invece del tuo lavoro intimo e segreto, della tua carriera da uomo solo e libero, della tua “conoscenza” e non delle tue “conoscenze”. Perché in Massoneria l’unica cosa che “allarghi” è la Conoscenza e non le conoscenze.
La Massoneria degli illuministi non esiste fratelli. Esiste la Massoneria degli illuminati semmai. Garibaldi liberava l’Italia e non aveva idea di cosa fosse la Massoneria, i patrioti cospiravano contro il potere, ma chi di voi è entrato qua dentro con l’intento di farsi patriota? Mozart scriveva cantate massoniche e faceva il massone solo per la legittima necessità di farsi spazio a Corte, di porsi agli antipodi dell’Arcivescovo Colloredo. Politica e religione dunque fratelli miei.
Su quell’Ara abbiamo giurato, ed oggi lo abbiamo ripetuto, di non intrattenerci in questioni politica e religione, abbiamo giurato di non essere come Garibaldi, come Mazzini e Cavour quindi. Lo abbiamo giurato o no?
Abbiamo giurato fedeltà ad una Sposa che è tutto fuorché quello che noi uomini l’abbiamo fatta diventare. Era pura, di bianco vestita, la sua casa era una torre eburnea, era l’ardente stella, il pontifex verso l’assoluto e l’eterno. Abbiamo giurato il Segreto, fratelli, e lo abbiamo svelato subito. Abbiamo fatto credere al mondo di essere invincibili, abbiamo preso la nostra Sposa fedele e l’abbiamo fatta prostituire rendendola serva della politica e pericolosa per la religione. E se tradisci la Sposa, se la fai stuprare dal mondo profano per riceve qualcosa in cambio, allora hai rotto la promessa, hai spezzato il giuramento, hai tinto di nero il velo che ne copriva le meraviglie. Chi sarebbe quel mostro che si sognerebbe di concedere ad altri la propria moglie, la propria sposa non curanti delle conseguenze?
Sapete cari fratelli perché fuori da qua siamo i cattivi, i reietti, gli affaristi, i corruttori e i corrotti? Perché molti di noi hanno giurato fedeltà ad una Sposa che non meritavano, molti di noi hanno giurato spergiurando, si sono appropriati della mia, della vostra Sposa in maniera infame e irrispettosa e la mia, la nostra Sposa li ha puniti.
È inutile, cari fratelli, chi rompe un giuramento è maledetto, chi spezza un cuore lo avrà a sua volta spezzato. È solo questione di tempo e chi ha sbagliato pagherà e (come ci ricordano le parole del nostro giuramento) pagherà col sangue, avrà tagliata la lingua e sfracellate le viscere. Non avrà pace. Ricordiamolo ogni volta che Giuriamo il silenzio sui lavori compiuti, ricordiamolo ai profani che bussano alla porta del Tempio che un giuramento è per sempre, una Sposa che non ha chiesto di essere nostra Sposa merita rispetto e, se non siamo in grado di garantirglielo, il passo indietro è d’obbligo.
Cominciamo dalle cose semplici fratelli e oggi lasciamo perdere il misticismo, Dio, la filosofia e l’esoterismo. Facciamo memoria del nostro giuramento ogni giorno, facciamolo prima di venire in Tempio e rinnoviamo fedeltà alla nostra Sposa, godiamo del suo volto e del suo bianco candore. Questo ci risparmierà tanta fatica e ci risparmierà con assoluta certezza ulteriori calici amari.
Lo giuro!
Oh Signore! Dammi la Forza di cambiare le cose che posso modificare, il Coraggio di accettare quelle che non posso cambiare e la Saggezza per distinguere le une dalle altre
Che Giuda rimanga Giuda, così che il Figlio possa risorgere
Tutto è, giusto e perfetto